Il blog di
Piero Chiappano


Ispirato a una canzone di Bruce Springsteen, Land of Hope and Dreams, questo spazio sostiene che sono la speranza e i sogni a guidare le azioni degli uomini. Chi dice che siano i soldi ha solamente vissuto male una sconfitta.
Questo spazio è dedicato al mondo del lavoro, di cui approfondisce limiti, potenzialità, contraddizioni e utilizza come chiave di lettura la musica, che diventa metafora di accesso all'autoformazione e alla consapevolezza di sé.

Land of Hope and Dreams

"This train carries saints and sinners, this train carries loosers and winners,
this train carries whores and gamblers, this train carries lost souls..."

Bruce Springsteen - Land of Hope and Dreams (2001)

giovedì 3 aprile 2014

Rolling Stones - Gimme Shelter: al riparo dal Job Act

Uno dei motivi per cui un gruppo rock rimane nella storia è perché ha trovato la chiave per scrivere canzoni che trascendono la fugacità dell’occasione commerciale. Uno di questi sono i Rolling Stones.
Mi sembra utile di festeggiare il loro imminente sbarco in Italia ricordando una canzone del 1969: Gimme Shelter.
Uno dei loro brani più noti, ma soprattutto uno dei brani di maggior levatura artistica. La canzone parte con un riff di chitarra elettrica che fa da preludio a un crescendo musicale in cui la potenza del rock mostra le sue venature più raffinate. Ma ciò che rende Gimme Shelter una canzone immortale è anche il suo messaggio. Questa canzone parla di uno stato d’animo molto attuale: l’insicurezza. È una riflessione amara sulla condizione umana:

Oh, una tempesta sta minacciando
proprio la mia vita
Se non trovo rifugio, oh sì svanirò

Keith Richards con una splendida Fender Stratocaster "Mary Kaye" (1956)
Keith Richards nella sua autobiografia racconta di averla scritta in seguito a un pretesto totalmente casuale: in difficoltà personale con la sua fidanzata, solo in casa, gli capita di osservare dalla finestra l’arrivo di un gran temporale e di vedere la gente in strada correre alla ricerca di un riparo. Un senso di fragilità lo pervade e la sovrapposizione tra una condizione psicologica e una fisica lo conduce all’ispirazione verso un testo in cui la guerra, icona suprema di ogni stato di disagio fatale, diventa la domina capricciosa delle nostre vite.
I tempi attuali riportano l’insicurezza a una cifra più semplice e quotidiana: la precarietà.
Il recente Job Act del governo Renzi alla fine non ha fatto altro che istituzionalizzare il precariato e dietro una comprensibile mossa di propaganda politica ci vedo purtroppo una scarsa conoscenza delle dinamiche aziendali. Da ora le aziende potranno assumere a tempo determinato fino a 36 mesi senza causale. Il che significa che un impiegato nell’arco di 3 anni può essere riassunto 8 volte dalla stessa azienda con un contratto di 4 mesi (hai voglia a trovare una banca che gli faccia sottoscrivere un mutuo!).
La cosa drammatica è che ad approfittarne realmente non saranno le aziende in crisi (che da sempre assumono solo quando sono sicure di essere competitive sui loro mercati), ma quelle che più o meno funzionano, le quali utilizzeranno questa leva per spingere l’acceleratore sul ricatto occupazionale e fare profitto sul controllo dei costi: questa riforma infatti permetterà di tenere i salari sempre al minimo contrattuale, perché il “premio” non sarà più la carriera, ma il rinnovo di uno striminzito pezzo di carta.
Molti amministratori delegati vivranno nell’euforia del taglio dei costi del personale, ma anche questa pseudo-soddisfazione sarà a termine, perché prima o poi l’assenza di competenza e di motivazione si ritorcerà contro i furbetti dai braccini corti.
E qui ritorno alla modernità di Gimme Shelter, che ci fa riflettere su come sia il sistema sociale – l’uomo stesso e le sue scelte – a coltivare l’insicurezza, a vivificarla come un lievito miope. Insicuri negli affetti, insicuri nelle tasche, poveri uomini contemporanei, orfani di un progetto e di una morale condivisa. I Rolling Stones propongono una ricetta semplice:

L'amore, sorella,
è lontano solo un bacio

Ma è solo una canzone, vorrete mica prenderla sul serio?

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